saliceto san martino
Saliceto: Chiesa di San Martino e Chiesa di Sant’Agostino
In questo breve video documentario, Giorgio Baietti ci accompagna alla scoperta dei misteri delle Chiese di San Martino e Sant'Agostino a Saliceto.

Giorgio Baietti mette magistralmente in mostra le affascinanti chiese di San Martino e Sant’Agostino in  Saliceto in un coinvolgente documentario video, scoprendo le loro uniche meraviglie architettoniche e storiche, splendide opere d’arte e storie intriganti.

Questo meraviglioso tributo alla storia e alla cultura locale sottolinea il valore duraturo della conservazione del patrimonio naturale e storico per le future generazioni.

La Chiesa di San Martino a Saliceto

La Chiesa di San Martino a Saliceto, nella frazione di Lignera, fu costruita nel XI secolo e diventò la chiesa parrocchiale di Saliceto, all’epoca con il nucleo abitato più consistente. Tuttavia, gli abitanti si trasferirono nella nuova parrocchiale costruita dal Cardinale Carlo Del Carretto nei pressi del suo castello nel XVI secolo.

La chiesa di San Martino è una cappella rustica con muratura a vista di pietra arenaria locale, voltata con botte e crociera sul presbiterio. Sul lato destro si trova il campanile eretto nella seconda metà del XI secolo, smontato e ricostruito con pazienza e fedeltà nel 1969. All’interno si trova un ricco ciclo di affreschi, eseguiti da Agostino Pliasco (noto come Pregliasco), dove prevalgono il giallo, il rosso e il verde, raffiguranti Santi e le storie della vita di San Martino.

Nel presbiterio si trovano gli Apostoli e in abside San Martino, Vescovo di Tours, elegante su un cavallo bianco, e ai suoi lati i Santi Sebastiano, Biagio, Domenico e Rocco.

Nelle vele della crociera presbiteriale ci sono Cristo Pantocratore, la Madonna e San Giovanni Battista, gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa.

Nel video esploriamo un enigma collegato alla Chiesa di San Martino a Saliceto. Vengono analizzati gli affreschi sugli interni della chiesa, scoprendo i loro significati, in particolare il dettaglio delle risate dei cavalli che caratterizzano la cappella.

Ci sono indizi correlati allo stemma del Carretto, raffigurato sul soffitto, che aggiungono ulteriore mistero.

 Il simbolo al centro del soffitto della cappella ci riconduce alla Chiesa di San Lorenzo

La Chiesa di Sant'Agostino a Saliceto

Infine, ci visitiamo la Chiesa di Sant’Agostino, dove gran parte degli affreschi è quasi del tutto scomparsa, ma in una parete si può ancora osservare un Homunculus, una particolare figura che ci fa ancora più riflettere su questo mistero salicetano.

La vecchia chiesa della Confraternita dei Bianchi Disciplinanti dedicata a San’Agostino si trova dietro la Chiesa di San Lorenzo.

Si possono osservare solo pochi resti della costruzione originale del XIII/XIV secolo, a causa delle ristrutturazioni barocche. L’interno non è più consacrato ed è stato utilizzato come sala da bowling e successivamente come oratorio, con i suoi arredi originali rimossi.

Solo una piccola cappella nella vecchia chiesa presenta affreschi su due lati e sulla volta.

Le quattro vele del transetto rappresentano i simboli degli evangelisti, circondati da grandi cartigli e con decorazioni di motivi vegetali intorno ad essi. Sotto l’arco sono rappresentati i quattro Padri della Chiesa: Sant’Ambrogio, San Girolamo, Sant’Agostino e San Gregorio.

La lunetta è interamente dedicata alla Crocifissione, con San Giovanni Battista, la Vergine con il Bambino, Sant’Agostino e San Bernardino da Siena nello spazio sottostante.

La parte inferiore mostra una splendida tenda e quattro figure vestite di bianco che rappresentano i membri della confraternita che commissionarono i dipinti.

Sul lato destro, una scena di sponda fluviale testimoniata da un barcaiolo si riferisce probabilmente a un evento del mondo reale: il viaggio di San Francesco in Valle Bormida.

La parete sinistra raffigura una scena della Natività ambientata in una casa del XV secolo. Sulla parete destra c’è una scena votiva di un cavaliere che viene miracolosamente salvato dal cadere dal suo cavallo in un fiume.

La caratteristica più sorprendente dei dipinti è la capacità dell’artista anonimo di raffigurare realisticamente la vita quotidiana.

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